"REMOTE SENSING - REMOTI SENSI" / L'idea e il lavoro
Anna R: Rebecchi è da anni interessata alla relazione tra arte e scienza, durante i colloqui con il fisico Prof.Rodolfo Guzzi, si è imbattuta nel "remote sensing", vale a dire "scienza e tecnologia" applicate ai processi di telerilevamento, applicate a sonde e satelliti spaziali.
Questa idea di macchine lanciate nello spazio come protesi dei nostri sensi fa ripensare a quanto fosse antico (forse archetipico) il desiderio di conoscere spazi e tempi ignoti.
La pulsione a conoscere ciò che è al di là della realtà direttamente percepibile dai sensi ed a "vedere mondi ignoti" ha spinto gli antichi ad attivare dei "remoti sensi" .
Per secoli abbiamo avuto indovini,maghi,pizie,sibille e profeti che hanno aperto i loro"remotisensi"all'ignoto all'ignoto, per secoli mistero e sacralità hanno affiancato la ricerca della filosofia e della logica.
Ancora oggi i loro archetipi sono vivi nell'immaginario umano, ed ancora possono essere sostegno di quel senso del mistero che ci ha condottipoi alla scienza.
Questa è la prima tappa del lavoro "Remote sensing-Remoti sensi", che procederà nel confronto con la ricerca scientifica e soprattutto nel confronto con il fisico Pr. Rodolfo Guzzi.
Dice Einstein: “La cosa più bella che noi possiamo provare è il senso del mistero: esso è la sorgente di tutta l'arte e di tutta la scienza..."
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I modelli per le sibille e gli indovini sono presi da Michelangelo, che ha messo in onore (forse per l'ultima volta in affresco) sibille e profeti nella Cappella Sistina. I caratteri sullo sfondo delle pitture sono in sanscrito ed hindi, prima antica culla indoeuropea. La tecnica è classica e manuale, il digitale seguirà in altre sperimentazioni, in un confronto tra manualità-corpo, mente e tecnologia con riferimento alle recenti scoperte neuroscientifiche.
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